Si incrina
e si frantuma
l’anima mia
sotto il peso
della memoria
di un tempo
senza più volto.
I ricordi
a volte divengono
acuminate schegge
impazzite
che fendono l’aria
come dardi mirati
a colpire.
Ed è maldestra
goffa acrobazia
tentare
di schivarli
mentre
si riversano
contro di noi.
Martoriati e inutili
sono i resti
che rimangono,
logori e sdruciti
come vecchi
abiti dismessi
dei quali disfarci.
Solo ciò che
nutre di levità
l’ora presente
– tanto da farcela amare
nell’attimo stesso
in cui accade –
va preso per mano.
P@R
Opera di Vincenzo Matarazzo