
“Leonardo suggeriva agli artisti del suo tempo di guardare le macchie sui muri, le venature dei marmi, le nuvole, la cenere, per scorgervi paesaggi ed animali, cose inusitate e mostruose, com’era solito fare lui stesso, abbandonandosi alla potenza evocatrice delle ‘cose confuse’, perché è proprio ‘nelle cose confuse’ che l’ingegno si desta a nuove invenzioni e si risveglia la creatività…”
Gabriele La Porta