Mettere radici… per concedersi di fiorire

Non sentirmi più così estranea a me stessa, al luogo del quale più di ogni altro potrei ormai dire che sia divenuto la mia casa, alle persone che fanno parte delle consuetudini dei miei giorni.

Ho sempre desiderato trovare, o ritrovare, le radici che non ho mai sentito di avere. Perché mi sono mancate.

Ho sempre percepito che nessuno dei tanti posti in cui ho vissuto significava qualcosa di importante, di fondamentale per me.

E mi sono ogni volta allontanata quasi defilandomi dalla presenza di coloro che mi erano intorno, lasciando porte semichiuse, o semi aperte che dir si voglia, dietro di me.

Facendo finta che fossero saltati ponti al mio passaggio e che non esistessero altre vie di comunicazione per mantenere il benché minimo contatto con la realtà da cui stavo di volta in volta fuggendo.

Ma forse avrei soltanto dovuto avere la pazienza di attendere. Di comprendermi e di attendermi.

Attendere che le stagioni fossero mature nel loro divenire.

Attendere che trascorresse tanto tempo, tutto quello che serviva per conquistare la certezza del mio sacrosanto diritto ad esistere, per sentire di meritare la fiducia che io stessa non avevo mai completamente riposto in me, per giungere ad accettarmi così come ero stata, come sono e come potrò essere.

Attendere di imparare a volermi bene, apprezzando della mia persona le qualità e i talenti, comprendendone i difetti, conoscendo gli entusiasmi e le tristezze, le gioie e gli affanni, i miei ieri, il mio oggi e i miei domani. Come non avevo mai fatto.

La stima che in verità consideriamo di riporre in noi stesse, è quella che porterà gli altri a maturare la loro stima e il loro rispetto nei nostri confronti.

Dipende dalla nostra volontà, dall’esigenza e/o dal desiderio che prevarrà nel percorso della vita che faremo, dalle combinazioni e dalle alchimie che riusciremo a stimolare, dai miracoli che susciteremo.

Una cosa è certa. Ed è una rivelazione che mi si è svelata pian piano nel corso degli anni che vanno.

Vale a dire che bisogna mettere radici, alla fine ti accorgi che ne hai bisogno; non puoi sfuggire sempre, da ogni luogo, da ogni cosa e da tutti.

Prendersi tutto il tempo che serve.

Ma poi si deve scegliere un’oncia di terra e decidere che per noi quello è un buon posto nel quale si possono affondare le proprie radici per ottenere la nostra stabilità. 

Solo così potremo poi concederci di fiorire in tutta la maestosità del nostro essere.

 

P@R

Immagine di Gloria Rovere

 

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