Grazie, caro Franco Battiato

Ci hai accompagnato attraverso gli anni, dalla nostra adolescenza in poi, per una vita.

Ci hai accompagnato con i tuoi brani originali e poetici, spesso eccentrici, esotici, incomprensibili, a volte privi di quell’apparente senso comune così da renderli persino bislacchi, ma sempre colmi di spunti immensamente affascinanti, quasi misterici.

Versi e melodie che attraevano per quelle strane, arcane armonie che sapevi raggiungere in ogni tuo brano e attraverso le quali sapevi come e quando trattenere a ragionare sulle cose della vita, anche affidando alle parole drastici giudizi affilati come lame lanciate contro i mali della nostra contemporaneità.

Ma, d’altro canto, attraverso cui riuscivi, come e quando era altrettanto opportuno, a sciogliere i sentimenti affinché straripassero come un fiume in piena inducendo di volta in volta gioia intensa, emozioni travolgenti, velata malinconia o nostalgia struggente.

Versi che ci prendevano insieme alla loro musica e ci accompagnavano, anzi, ci prendono e ci accompagnano in mondi sconosciuti eppure familiari, mondi comunque desiderabili, dove ti ritroviamo e dove ritroveremo la tua grande delicatezza d’intenti, la tua consueta gentilezza di modi e la profonda sensibilità che ti ha sempre ispirato.

Grazie, caro Franco Battiato. Grazie d’essere stato con noi.

 

P@R

 

 

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